Aldo Presta, L’innovazione non è un pranzo di gala
a) In ogni singolo momento della vita lavorativa, sociale, culturale, relazionale, si decide come esercitare il ruolo che si è chiamati a svolgere. Si può scegliere se agire da innovatori o da conservatori;
b) qualunque organismo sociale cambia [in meglio], quando la somma dei comportamenti aperti, delle pratiche e delle tecniche creative e innovative, diventano maggioritari (diffusi e generalmentevisti di buon occhio);
c) ovviamente ci si può preparare e allenare, per favorire l’affermazione di attitudini dinamiche, combattere la pigrizia, provare a rimuovere gli ostacoli che impediscono il cambiamento, la circolazione di nuove idee e la modifica dello status quo.
Ci si può allenare - si può studiare ad esempio - per comprendere e utilizzare nuovi linguaggi e tecniche; ci si può allenare per modificare le tendenze conservative personali e sociali, e imparare a distinguere il filo rosso che tra passato e presente può costituire la traccia da seguire per risolvere in maniera nuova problemi già conosciuti, o per guardare a fenomeni consueti con uno sguardo rinnovato, o per pensare già a soluzioni per problemi o bisogni che si stanno ancora formando;
d) naturalmente tutto ciò costa molta fatica, poiché le resistenze sono fortissime e i nemici (spesso mascherati) sono dappertutto.
cara [...]
caro [...]
L’Università della Calabria, il 3 e 4 dicembre 2015, ospiterà la 13° edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più grande e capillare business plan competition d’Italia, nato nel 2003 per promuovere e diffondere la cultura d’impresa in ambito accademico.
L’evento è promosso dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari–PNICube. Saranno oltre sessanta, quest’anno, i progetti in campo. Sessanta idee sulle quali costruire e sviluppare imprese ad alto contenuto innovativo e tecnologico, nei settori portanti dell’economia del Paese.
Quest’anno l’appuntamento è in Calabria, a Rende (Cosenza), sede dell’Università della Calabria, per due giorni di studio e dibattito dedicata ai temi dell’innovazione, al termine della quale saranno assegnati i quattro premi settoriali - Life Sciences, IREN Cleantech & Energy, Industrial, ICT. Tra i vincitori verrà poi eletto il vincitore assoluto del PNI 2015 e, all’istituzione accademica (Università o E.P.R.) che ha espresso la startup vincitrice, sarà consegnata la Coppa dei Campioni PNI. Saranno inoltre assegnati diversi Premi Speciali messi a disposizione da Ambasciate e da prestigiose aziende partner.
Per questa occasione, l’Unical ha chiesto a otto grafici e designer della comunicazione visiva, di interpretare il tema dell’appuntamento e di restituirlo ciascuno in un “manifesto”.
In particolare si propone di pensare a un progetto partendo da queste considerazioni-domande:
Che forma ha l’innovazione? Quale il suo linguaggio? Come si racconta il processo che [inter]corre tra un’idea (di ricerca e/o imprenditoriale) e la sua forma concreta? Quali linguaggi utilizzare per presentare e raccontare il processo-progetto che conduce da un’idea a una startup? Come si può raccontare quello spazio nuovo e speciale, che è un incubatore universitario? Questi alcuni dei nodi concettuali che vorremmo mettere in scena.
Oppure ancora quali altri sguardi, punti di vista, forme di narrazione possono essere proposti per la creazione di un minimo sistema di riflessione sui temi connessi al contenuto dell’evento?
cordialità
AP
Il Linguaggio dell'innovazione, progetti di Stefano Asili, Mauro Bubbico, Donato Faruolo, Stefano Mirti-IdLab,
Lucia Roscini, Ko Sliggers, Marco Tortili Ricci [e Aldo Presta]